10 dicembre 2021
“L’unità delle democrazie per affrontare le sfide del nostro tempo”
Editoriale del Segretario di Stato americano Antony J. Blinken in occasione del Summit for Democracy
La democrazia sta affrontando un momento di resa dei conti.
Secondo l’organizzazione per i diritti umani Freedom House, da 15 anni la libertà globale è in declino. Sta accadendo nei paesi autoritari, dove i governanti hanno limitato le libertà delle persone, annullato e rinviato le elezioni, e represso gli oppositori politici con crescente brutalità – ed anche nei paesi democratici, dove la misinformazione e la disinformazione hanno eroso la fiducia nelle istituzioni pubbliche, la polarizzazione politica si è ampliata, e sfide di vecchia data come la disuguaglianza economica, il sessismo sistemico ed il razzismo hanno lasciato in molti la sensazione che per loro il sistema non funzionerà mai.
La pandemia di Covid-19 ha aggravato questi problemi. Leader senza scrupoli hanno colto l’occasione per schiacciare la libertà di riunione ed aumentare la sorveglianza, e false informazioni sul virus e sui vaccini si sono ampiamente diffuse.
Per questo motivo il Presidente Biden ha riunito più di 100 governi per il Summit per la Democrazia, che è iniziato mercoledì scorso.
E questo conta, sia che tu viva in un Paese dove la democrazia è forte, sia in luoghi dove la possibilità di svolgere elezioni libere ed eque è inesistente.
Impegni, responsabilità
Democrazia e autoritarismo sono fenomeni globali. Non restano all’interno di confini. Le idee si diffondono. Le notizie viaggiano.
Gli autocrati osservano come le campagne di disinformazione o i processi farsa hanno funzionato in un altro paese e li provano a casa propria. Mettono in luce le divisioni fra democrazie per dimostrare ai loro cittadini che la democrazia è un sistema inferiore che non potrebbe mai dare loro risposte.
Allo stesso modo, quando le democrazie promuovono economie forti e inclusive, gestiscono i disaccordi politici senza spargimenti di sangue, garantiscono la sicurezza pubblica senza negare le libertà civili e mantengono la stabilità attraverso elezioni libere e transizioni pacifiche del potere, altri vedono questi risultati, e li desiderano per loro stessi. In questo modo, ciò che facciamo nei nostri paesi ha un impatto su ciò che accade negli altri paesi.
Inoltre, ci influenziamo a vicenda in modo diretto attraverso le nostre interazioni, ad esempio gli accordi di cooperazione allo sviluppo che includono il sostegno ai diritti umani, e a livello multilaterale. Organizzazioni come le Nazioni Unite, la NATO e la Banca Mondiale hanno un impatto diretto sulle politiche e sui comportamenti dei singoli paesi.
Quando in queste sedi c’è un ampio impegno condiviso a sostegno dei principi democratici e dei diritti umani, tali ideali sono rafforzati nei singoli paesi e all’interno delle comunità.
Ecco perché rafforzare la democrazia non può essere un’impresa da solista che i paesi compiono in maniera individuale. Va invece affrontata come una missione globale – da governi, società civile, settori privati e cittadini che lavorano insieme attraverso frontiere, lingue e culture – tutti impegnati ad inaugurare una nuova era di crescita della libertà e di maggiori tutele dei diritti umani in tutto il mondo.
Questa è l’idea alla base del vertice di questa settimana. Il Presidente Biden ha convocato la maggioranza dei governi del mondo per affrontare le sfide che le democrazie si trovano dinnanzi, come difendere la libertà di Internet, ridurre l’uso improprio delle tecnologie di sorveglianza, combattere la disinformazione e proteggere lo stato di diritto. Sono presenti anche gruppi della società civile di molti paesi, perché sono fondamentali nel responsabilizzare i governi ed assicurare che la democrazia dia risultati alle persone.
Tutti i governi che partecipano al summit assumeranno impegni concreti per il raggiungimento di tre obiettivi: contrastare l’autoritarismo, combattere la corruzione e proteggere i diritti umani.
Per incoraggiare la responsabilità, il Presidente Biden riunirà nuovamente tutti tra un anno per verificare i progressi. Anche gli Stati Uniti prenderanno impegni.
Speriamo che questo vertice porti dei cambiamenti positivi, con progressi misurabili entro breve, ma a un livello più profondo, il nostro obiettivo è più semplice: fare dialogare insieme leader e cittadini.
I governi autoritari lavorano attivamente per creare divisioni e sfiducia all’interno delle democrazie. La crisi che affrontiamo è reale. Dobbiamo essere lucidi ed uniti nella nostra determinazione ad esserne all’altezza.
“Non siamo perfetti”
C’è un limite a quanto possiamo proteggere la nostra democrazia senza gli altri. Senza standard condivisi sulle nuove tecnologie, non possiamo proteggere sufficientemente la privacy degli americani. Senza che altri paesi proteggano i loro ecosistemi mediatici, gli americani saranno vittime di maggiore disinformazione.
Se tutte le democrazie non combattono la corruzione, il sistema finanziario globale è minato, con conseguenze reali per l’economia globale e per la vita delle persone. Nel nostro mondo, c’è un limite a ciò che i paesi possono fare da soli. Per affrontare le sfide del nostro tempo abbiamo bisogno dell’unità delle democrazie.
Detto questo, non vogliamo creare un mondo di rigidi blocchi ideologici. I paesi che partecipano al Summit rappresentano un ampio spettro che va dalle democrazie solide a quelle che hanno indietreggiato.
Tutte sono benvenute, perché il nostro obiettivo è muoverci tutti in una direzione migliore. Questo si applicherà in modo diverso da paese a paese. E lavoreremo con chiunque, compresi quei paesi che non possono essere affatto considerati democrazie, per risolvere i problemi condivisi.
In conclusione, il Presidente ha convocato questo vertice perché per far risorgere la democrazia gli Stati Uniti devono avere un ruolo guida. Non siamo perfetti. Anche noi abbiamo del lavoro da fare al nostro interno.
Ma siamo una democrazia di 245 anni, formata da persone provenienti da ogni paese e cultura, e abbiamo lottato apertamente fin dall’inizio per diventare una Unione più perfetta. Nessun paese quanto noi rappresenta la promessa della democrazia, le sue sfide o il modo in cui offre la capacità unica di migliorare se stesso. In questo momento di resa dei conti per la democrazia in tutto il mondo, l’America deve farsi avanti e portare gli altri insieme a noi.
Il Presidente Reagan ha affermato: “La libertà non è mai a più di una generazione di distanza dall’estinzione. Ogni generazione deve combattere per essa e difenderla”.
Adesso siamo chiamati a questa lotta: gli americani e tutte le persone nel mondo che credono nella democrazia e vogliono vederla prosperare. Questo è ciò che il mondo ci vedrà fare questa settimana e negli anni a venire.