Ricevimento Eid-al-Adha a Villa Taverna

Discorso dell’Ambasciatore John R. Phillips al ricevimento Eil-al-Adha

13 settembre 2016
Villa Taverna

(As prepared for delivery)

Buona sera illustri Ambasciatori, Signore e Signori.

Sono lieto di dare il benvenuto a tutti voi a Villa Taverna per la celebrazione dell’ Eid al-Adha.

Gli eventi dell’EID e Iftar ufficialmente ospitati dall’Ambasciatore sono diventati ormai una tradizione cara alla nostra Ambasciata, nonché un evento annuale di grande importante presso le Ambasciate statunitensi in tutto il mondo, il Dipartimento di Stato e la Casa Bianca.

Eid al-Adha, la festa del sacrificio, una delle festivitá più celebrate in tutto il mondo ogni anno, premia la volontà di Ibrahim, o Abramo, di sacrificare il proprio figlio come atto di sottomissione alla volontá di Dio. Secondo la storia, Dio si manifesta attraverso l’angelo Jibra’il, o Gabriele, rendendo noto ad Abramo che il suo sacrificio è già stato accettato.

In tale spirito di sacrificio, Eid al-Adha rappresenta un tempo per purificare l’anima e riorientare la nostra attenzione su ciò che é realmente importante – la famiglia, gli amici e le nostre comunità.

Si tratta di un momento per riflettere su come possiamo rafforzare i nostri legami l’uno con l’altro attraverso la compassione e la carità, valori che tutti noi condividiamo.

Nel corso di quest’anno siamo stati testimoni di atti di guerra e di terrorismo, e le catastrofi naturali rivendicano molte vite in tutto il mondo, in Siria e in Iraq, in Bangladesh e Pakistan, in tutta Europa e negli Stati Uniti.

E, naturalmente, l’Italia sta ancora affrontando le drammatiche conseguenze del terribile terremoto che ha causato tanta distruzione nel centro Italia. I nostri cuori partecipano sinceramente al dolore delle famiglie per le gravi perdite subite, e le nostre preghiere vanno ai feriti e ai sopravvissuti.

Nonostante la grande tragedia, i modi in cui le comunità hanno reagito a questi eventi terribili riflette la nostra forza comune.

Ė straordinario e confortante vedere quante persone da tutta Italia e dal mondo si sono immediatamente mobilitate ed attivate per prestare assistenza, donare sangue, fornire beni di prima necessitá ed elargire fondi per portare avanti le operazioni di soccorso. Sono felice che così tanti americani abbiano contribuito a questi sforzi, compresa la comunità della nostra Ambasciata.

Inoltre, sono stato particolarmente colpito da come molti dei rifugiati che l’Italia ha accolto siano stati così ansiosi di dare il loro personale contributo alla comunità.

Il gruppo Nour Eddin Ensemble mentre suona
Il gruppo Nour Eddin Ensemble mentre suona

Infatti, gruppi di rifugiati e migranti si sono impegnati come volontari nelle zone colpite, aiutando sia nella rimozione delle macerie dopo il disastro sia aiutando i sopravvissuti ad affrontare le tragiche conseguenze del sisma. Nonostante le loro limitate risorse, molti di loro hanno anche contribuito con somme di denaro da impiegare nei soccorsi.

Questi migranti hanno dichiarato che, poiché l’Italia li ha accolti e li ha aiutati al loro arrivo in questo paese, ora è il loro turno di aiutare gli italiani.

Gli Stati Uniti esprimono il proprio plauso all’Italia per aver generosamente accolto decine di migliaia di migranti e rifugiati, in un momento storico in cui dobbiamo affrontare una crisi globale senza precedenti che ha provocato 65 milioni di persone sfollate, tra cui più di 21 milioni di rifugiati.

Stiamo continuando a lavorare al fine di rafforzare la risposta internazionale alle crisi umanitarie in tutto il mondo. A breve i leader mondiali si riuniranno nella 71a sessione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite, durante la quale il Presidente Obama convocherá un vertice tra i leader sulla questione dei rifugiati.

Gli Stati Uniti si sono impegnati a lavorare con la comunità internazionale per incrementare in misura significativa i finanziamenti necessari all’assistenza umanitaria, raddoppiare il numero globale di opportunità offerte ai rifugiati per il reinsediamento o di altri ricoveri umanitari, nonché aiutare i rifugiati ad avere maggiori poteri nei paesi d’asilo.

Quest’anno, gli Stati Uniti accoglieranno almeno 85.000 profughi provenienti da tutto il mondo. Dal 1975, oltre 3,2 milioni di rifugiati si sono inseriti nel variegato tessuto del nostro paese che rappresenta una moltitudine di diverse provenienze e fedi religiose, rendendoci una società più forte e più pluralista.

Insieme, possiamo costruire un sistema umanitario più sostenibile ed efficiente, in grado di rispondere alle sfide umanitarie globali senza precedenti che ci troviamo ad affrontare oggi.

Grazie a tutti Voi per essere qui con noi questa sera.

Eid Mubarak