Firenze, 30 maggio 2016
Cimitero Americano
(As prepared for delivery)
Vice Ministro della Difesa Rossi, Generale Hodges, illustri ospiti, veterani, signore e signori, è per me un onore essere qui con voi in questa importante occasione.
Sono particolarmente lieto di vedere che molti ospiti italiani e internazionali sono oggi presenti. Vi ringrazio di cuore per essere venuti a commemorare gli eroi caduti che riposano in questo bellissimo cimitero.

In occasione del Memorial Day, negli Stati Uniti come nel resto del mondo, gli americani e i loro alleati si raccolgono per onorare la memoria dei connazionali che hanno risposto alla chiamata alle armi del nostro Paese. Proprio come noi oggi, in tutta Europa a migliaia si sono riuniti in cimiteri come questo durante il fine settimana: a Nettuno, Flanders, Belleau Wood e in Normandia. E in quei luoghi resi sacri dal sacrificio, in molti come me avranno difficoltà ad esprimere a parole la gratitudine profonda che sentiamo per ciò che questi uomini hanno lasciato in dono a ciascuno di noi.
Volgendo lo sguardo a queste 4,402 tombe silenziose – eterno tributo alla Quinta Armata e ai molti altri che si sono sacrificati per la Nazione – siamo colpiti dal loro sacrificio. In migliaia riposano qui, ognuno vittima di massacri e brutalità. Ognuno con la sua storia. Ognuno lontano migliaia di chilometri da casa.
Gli uomini seppelliti qui venivano da 48 Stati, molti dei quali morti in giovane età. Sono stati tutti eroi straordinari, i cui meriti rimarranno per sempre nella memoria dei nostri due Paesi. Un esempio perfetto è quello dei tre soldati decorati con la Medal of Honor, qui commemorati. Il Sergente Roy Harmon, originario della California, è uno di loro. Perse la vita nei pressi di Casaglia mentre da solo attaccava tre diverse postazioni tedesche per salvare il suo plotone. Il Sergente Maggiore George Keathely, originario del Texas, che durante un contrattacco nemico sul Monte Altuzzo assunse il comando di due plotoni per impedirne la sconfitta. Anche lui ha assolto al suo dovere, pagando con la vita.
Il Tenente Colonnello Addison Baker dell’Illinois ha sacrificato la sua vita mentre era al comando del gruppo bombardieri. Si rifiutò di rompere la formazione in volo dopo che il suo velivolo era stato gravemente danneggiato durante la missione e continuò a sganciare bombe finché il suo aereo non precipitò avvolto dalle fiamme. Nonostante il suo corpo non sia mai stato ritrovato, il suo sacrificio viene ricordato in questo cimitero.
Sono tutti giovani che hanno vissuto gli ultimi momenti della loro vita sul territorio italiano e tutti hanno sacrificato tutto ciò che avevano per il loro Paese.
Oggi siamo qui per rendere omaggio agli americani caduti in battaglia durante la Seconda guerra mondiale ma sarebbe una negligenza da parte mia se non ricordassi che, mentre siamo qui, americani e italiani combattono fianco a fianco contro la tirannia e l’oppressione nel mondo.
Verrà inevitabilmente il giorno in cui nessuno dei visitatori ricorderà i nomi e i volti degli uomini che riposano qui o ne ricorderà le gesta. Ci riuniamo ogni anno qui per assumere un impegno come Paese, come popolo, quello di non dimenticare ciò che hanno dato al mondo.
Coloro i quali sono qui seppelliti hanno portato con se’ il loro infaticabile spirito e la determinazione a costruire un mondo migliore e qui hanno lasciato i loro commilitoni, hanno versato il loro sangue e perso per sempre la gioventù. Vorrei ringraziare tutti i veterani qui con noi oggi, i bambini che vedete tra noi sono cresciuti lontani dalle tragedie della guerra e dal terrore del dispotismo. Grazie a voi, sono una generazione che vive in pace. Solo giorni come questi ricordano a loro – e a tutti noi – il terribile prezzo che qualche volta si deve pagare per la libertà.
Grazie.