Intervento dell’Ambasciatore Phillips all’evento degli “Angeli del fango”

Anniversario dell’alluvione di Firenze

4 novembre 2016
Palazzo Vecchio, Firenze

(As prepared for delivery)

Cinquant’anni fa la storia e l’eredità di questa città sono state minacciate. E cinquant’anni fa voi – e così  molti altri – avete fatto un passo per salvarla. Sono numerosi nel corso degli anni gli esempi dello stretto rapporto tra i nostri due paesi, ma l’impegno dimostrato dai cittadini americani – insieme a  quello di persone di  tutto il mondo – nell’aiutare Firenze a riprendersi da quell terribile disastro è stato uno dei più significativi. Perciò ho sola una cosa da dire: Grazie.

Guardando indietro ai documenti del Governo Americano relativi a  quella crisi  abbiamo trovato le memorie di qualcuno che ricoprí un ruolo cruciale: il Console Generale Joseph Wheeler. L’Archivio Nazionale contiene la documentazione storica degli eventi di Joseph Wheeler  dal 3 al 6 Novembre. A causa dell’acqua che continuava ad aumentare, in questo diario Wheeler annota che la mattina del 4 Novembre alle ore 11:30, il Consolato comincia a muovere il suo staff,  i documenti e provviste al piano superiore. I dipendenti del Consolato e i membri delle famiglie che lavoravano in edifici senza elettricità o  tubature – come molti in città – e senza provviste, organizzarono una rete improvvisata di servizi tramite shuttle, usando le loro macchina per trasporatre centinaia di americani alla stazione ferroviaria. Altri americani evacuarono le loro casa o albergi e si trasferirono all’interno Consolato fino al giorno in cui avrebbero potuto ritornare nelle loro case.

immagine di due persone
L’Ambasciatore Phillips e il Sindaco di Firenze Nardella

Gli Archivi contengono centinaia di pagine di documenti di corrispondenza relative all’alluvione e agli interventi di soccorso  provenienti dalla nostra missione in Italia e indirizzati al Dipartimento di Stato. Durante questo periodo il Consolato rispondeva a domande di Americani – da senatori americani a gruppi di scolaresche su come avessero potuto prestare il loro aiuto. Coordinammo la nostra azione con quella di grandi organizzazioni come la Commissione per la Salvaguardia dell’arte Italiana (presieduta da Jackie Kennedy), il Fondo di aiuto Fiorentino, e la Croce Rossa, la quale tra le altre cose fornì vaccini contro il tifo e il tetano. La missione di assistenza coordinò poi gli sforzi  dei  Servizi di Aiuto Cattolici, dei  Figli d’Italia,  di studenti di molte università, e persino di un italo-americano che si offrì di inviare del bestiame in Toscana per rimpiazzare i bovini uccisi nell’alluvione.  L’Air Force statunitense inviò camion cisterna per la distillazione dell’acqua , forniti dal governo olandese. Le nostre basi militari a Livorno, Vicenza e Aviano fornirono camion d’acqua, generatori, pompe, autoribaltabili, bulldozer, imbarcazioni a motore e molti soldati volontari. Il giorno 2 Dicembre 1966 abbiamo fornito 8.600 razioni di cibo in scatola; 1.500 containter di latte condensato e in polvere; 2.675 coperte; 1.500 giubbotti e pantaloni militari; 400 sacchi a pelo; 100 materassi; 150.000 pastiglie di vitamina C; e 15.000 tonnellate di grano per rifornire le mense scolastiche.

Oltre a queste memorie, ho anche i miei ricordi.

Dieci anni fa ero  Firenze per il quarantesimo anniversario dell’alluvione. Mi sentivo già più di un turista – era infatti in corso il progetto di ristrutturazione della proprietà che avevo acquistato in Toscana. Ma quel viaggio mi fece davvero capire quanto preziosa la città di Firenze sia per molti di noi, e il ruolo che ha nella nostra memoria collettiva. Il mio compagno di viaggio era  il mio amico Ted Kennedy, il quele era stato anche un Angelo del Fango.

Di certo non possiamo dimenticare tutti quei fiorentini e italiani provenienti dal resto del paese e la loro dedizione nel salvare la città, la sua arte, la sua letteratura e i cittadini da quel terribile disastro. Uno dei leader  di questi sforzi fu Piero Bargellini. Cosí come Bargellini  all’indomani dell’alluvione,  allo stesso modo il primo ministro Renzi e il sindaco Nardella non cessano oggi di  valorizzare questa città a livello mondiale.  E questa settimana il sindaco Nardella continua la tradizione ospitando la seconda conferenza dei sindaci “Uniti nella Diversità “ nella quale 70 sindaci provenienti da tutto il mondo affronteranno i temi della salvaguardia della eredità culturale che condividiamo, del cambiamento climatico, del  bisogno di fonti di energia alternativa e dell’obiettivo complessivo di sostenibilità ambientale. E quella collaborazione resta importante anche oggi. L’Italia continua ad essere un partner forte a livello globale in quella che risulta una delle sfide piú difficile per i nostri cittadini: il cambiamento climatico. Questo impegno è stato dimostrato con la ratifica del Trattato di Parigi avvenuto la scorsa settimana.

Per concludere, non possiamo ringraziarvi abbastanza per avere prestato il vostro aiuto quando questa città – così importante per il resto del mondo – ne aveva più bisogno. Il mondo intero oggi ha davvero bisogno di quel senso di comunità e supporto di cui  voi, Angeli del Fango, avete dato l’esempio più grande all’indomani di una tragedia terribile. Grazie.

immagine di gente
L’Ambasciatore Phillips e il Console Generale Rupp all’anniversario dell’alluvione di Firenze