Consolato Generale U.S.A. Napoli, Ricevimento per il 246mo anniversario dell’Indipendenza degli Stati Uniti d’America

Intervento della Console Generale Mary Avery

Napoli, 29 giugno 2002

“Buonasera a tutti, e benvenuti.

È per me un grande onore, e un vero piacere, poter celebrare insieme a tutti voi il 246mo anniversario dell’Indipendenza degli Stati Uniti d’America.

Innanzi tutto, vorrei ringraziare le autorità civili e militari, italiane e americane, che sono qui con noi questa sera. Sono particolarmente onorata della presenza del Prefetto di Napoli, Claudio Palomba, dell’Assessore Mario Morcone in rappresentanza del Presidente della Regione Campania, del Contrammiraglio Brad Collins, Commander, Navy Region Europe, Africa, Central, e del Capitano James Stewart, Commander, U.S. Naval Support Activity Naples.

Colgo l’occasione per ringraziare tutti i partner istituzionali, i professionisti del mondo accademico, delle imprese e delle associazioni con cui abbiamo avuto il privilegio di collaborare, e che contribuiscono quotidianamente a mantenere vivo e proficuo il dialogo tra i nostri due popoli. Alcuni di questi partner sono stati coinvolti nell’organizzazione di questo evento, e vorrei ringraziarli per il loro importante contributo al successo di questo evento.

Oggi celebriamo l’America, la nostra libertà, la nostra indipendenza.  Negli Stati Uniti il quattro luglio, che qui festeggiamo con qualche giorno di anticipo, è un giorno sacro, un giorno storico, di speranza, di promessa, di opportunità, ma anche di memoria e di impegno.

È una giornata per me particolarmente emozionante, poiché per la prima volta dal giorno del mio insediamento a Napoli quasi tre anni fa, ho il piacere di poter celebrare in presenza, assieme a tutti voi, la festività più importante per noi americani.

Negli ultimi due anni e mezzo, infatti, le nostre vite sono state sconvolte dalla pandemia; in molti, negli Stati Uniti come in Italia, hanno vissuto questo lungo periodo con apprensione, sconforto, paura. Alcuni, purtroppo, hanno anche vissuto il dramma della perdita di un familiare o di una persona cara. Il mio pensiero in questo momento va soprattutto a loro.

Negli ultimi mesi siamo tornati a viaggiare, a incontrarci di persona, a lavorare nei nostri uffici, seppur continuando ad adottare le essenziali misure di protezione.

Se oggi siamo qui a guardare al nostro futuro con maggiore fiducia, e soprattutto con strumenti più efficaci contro il virus, è anche frutto dell’unità con cui i nostri due Paesi hanno collaborato, da partner e alleati, per uscire insieme da questa crisi. Gli ultimi due anni, infatti, ci hanno insegnato che nessun Paese può lottare da solo contro una pandemia.

Tra meno di un mese terminerà il mio incarico di Console Generale a Napoli, e a chi mi chiederà un bilancio di questi tre anni, non parlerò soltanto di un Sud colpito dalla pandemia.

Parlerò soprattutto di un Sud capace di organizzare in modo impeccabile grandi eventi internazionali come il G20. E a tal proposito, vorrei esprimere la mia personale gratitudine per la straordinaria ospitalità con cui sono state accolte le delegazioni americane del G20 a Napoli, Bari, Matera, Catania e Sorrento.

Parlerò anche di un Sud che ha offerto agli Stati Uniti un essenziale supporto logistico che ha permesso a migliaia di rifugiati afgani di raggiungere gli Stati Uniti attraverso la base aerea si Sigonella durante l’operazione “Allies Refuge” dell’agosto 2021.

Parlerò di un Sud capace di attrarre investimenti da parte di colossi americani come Apple, Cisco, Amazon, e di creare a Napoli un hub dell’innovazione che oggi offre ai migliori studenti l’opportunità di esprimere il proprio talento e inseguire i propri sogni nella loro terra.

E ancora, parlerò di un Sud che offre un contributo importante all’interno della partnership tra Stati Uniti e Italia nella lotta al crimine transnazionale. La Conferenza dei Paesi del Mediterraneo su questo tema, ospitata a Napoli la settimana scorsa, ne è un esempio.

Parlerò di un Sud aperto e inclusivo, in cui sempre più donne si affermano in ruoli apicali, un Sud che fa sentire la propria voce affinché a tutti vengano riconosciuti gli stessi diritti, la stessa dignità, e lo stesso rispetto. Vorrei ricordarvi che gli Stati Uniti saranno sempre al vostro fianco nella difesa dei diritti di tutti.

Permettetemi infine di ringraziare tutte le istituzioni, il mondo della cultura, delle imprese, del terzo settore, e tutto il popolo del Sud Italia, per avere espresso piena solidarietà al governo e al popolo Ucraino a seguito dell’aggressione ingiustificata e non provocata da parte della Federazione Russa.

Questo è un momento storico senza precedenti, un momento in cui c’è un consenso globale sul fatto che la condotta della Russia è intollerabile. Il popolo ucraino merita giustizia, e il governo americano si sta impegnando diligentemente assieme ai suoi partner e alleati, inclusa l’Italia, affinché la giustizia prevalga.

Il successo che ha contraddistinto ognuna delle sfide che ho elencato è il frutto non soltanto della ferrea alleanza tra i nostri due Paesi, ma anche di un’amicizia e di una partnership – quella tra gli Stati Uniti d’America e Napoli – che dura da ben 225 anni, e che non potrà che rafforzarsi ulteriormente grazie al contributo delle future generazioni.

Non mi resta adesso che ringraziare, a nome mio e di mio marito Todd, la città di Napoli, il popolo campano e di tutto il Sud Italia per avermi regalato tre anni indimenticabili. E grazie a tutti voi per la vostra attenzione.”