20-21 ottobre 2018
Un gioco che utilizza le immagini dal telescopio spaziale Hubble come componenti integrali; un sensore che gli esseri umani potranno utilizzare su Marte; e ancora, un’app per aiutarci a conoscere i nuovi lanci e trovare i razzi nel cielo.
Queste sono solo alcune delle tante idee sviluppate a Space Apps Napoli 2018. L’intenso hackathon ha prodotto 28 progetti interessanti e creativi, realizzati durante il weekend ‘spaziale’ del 20 e 21 ottobre presso la nuova sede dell’Università Federico II a San Giovanni a Teduccio.
Il primo premio è andato ai sei membri del team “Waterproof“, tutti iscritti all’Apple Developer Academy di Napoli e provenienti da Italia, Francia e Ucraina. Con l’obiettivo di integrare i dati scientifici della NASA con i dati dei cittadini per saperne di più sulle connessioni tra salute umana, animali e ambiente, il loro progetto è stato battezzato “Plan A” perché – come hanno detto i vincitori stessi – non esiste un piano B per il nostro pianeta. Il team “The Hive” è arrivato secondo con l’“alveare spaziale” pronto a difendere le nostre navicelle da eventuali danni causati da Micro-Meteoroid and Orbital Debris (MMOD), e gli “Space Advisor” si sono classificati terzi con la loro app per tracciare lanci di missili internazionali.
Promosso dalla NASA e co-organizzato a livello locale dal Consolato Generale degli Stati Uniti a Napoli, insieme all’Istituto per il rilevamento elettromagnetico dell’ambiente (IREA-CNR), al Dipartimento di Ingegneria Industriale dell’Università Federico II e al Center for Near Space, l’hackathon di quest’anno a Napoli ha raggiunto numeri da record, con quasi 200 iscritti e 28 squadre. Durante l’inaugurazione, l’astronauta italiano Luca Parmitano ha augurato buona fortuna via Skype ai partecipanti di tutte le sedi di Space Apps Italy – Napoli, Roma, Milano, Torino, Vicenza e Trieste – e ha risposto alle domande dei ragazzi.