Memorial Day at Florence American Cemetery, Remarks by Chargé Kelly Degnan

May 27, 2019
Florence

(As prepared for delivery)

General Tornabene, General Wolters, distinguished guests, veterans, amici —

Welcome to today’s Memorial Day ceremony.  Thank you for coming to honor the service members who rest in peace here, and the cause of freedom they fought to defend.  I am deeply humbled to be here today, as we pay tribute to these brave men and women, and remember why they fought — and died — for our liberty.

I would like to thank Superintendent Angel Matos  for maintaining this solemn landmark as a place of peace, and a reminder of our shared history.  Angel and his team organize this moving Memorial Day ceremony each year, to bring us together to remember the past, and to inspire us to keep working to build a more peaceful world.

I would also like to thank the Italian and American military forces participating in tonight’s ceremony.  Your military professionalism is the highest tribute you could pay to the fallen heroes buried here.

This year marks the 75th anniversary of the Liberation of Florence and much of Tuscany.  It is also the 200th anniversary of our diplomatic presence in Florence.  I am grateful to see so many Italian and American guests here today.

Siamo oggi qui riuniti, come tutti gli anni nel quarto lunedì di maggio, per celebrare il Memorial Day. Per gli americani, il Memorial Day è un momento per soffermarsi, e ricordare, gli oltre un milione di uomini e donne che hanno sacrificato le loro vite al servizio del proprio paese.  Cerimonie simili a questa si stanno svolgendo in tutta Europa – a Nettuno, nelle Fiandre, a Belleau Wood, e in Normandia – e in tutti gli Stati Uniti.

Settantacinque anni fa, l’America ed i suoi alleati intrapresero un’audace missione in Italia per sconfiggere e sradicare la tirannia e la paura.

Tutti voi conoscete bene la storia e le sue implicazioni — il coraggio, la determinazione, le terribili perdite e sofferenze, ed il sacrificio disinteressato.

Ogni lapide qui – piu di 4.000 – racconta quella storia, una storia che ha intrecciato la storia americana e italiana.  Gli numerevoli legami personali stretti in quei momenti difficili fra singoli italiani e americani, hanno aiutato a creare i forti legami nazionali che ci tengono uniti.

Camminare attraverso questo cimitero equivale a prendere atto della diversità delle persone che hanno condiviso la volontá di difendere i valori democratici a noi cari – cristiani, ebrei, musulmani, individui di tutte le fedi e credi.

Uomini e donne, provenienti sia da grandi città che da realtá agricole.  E oggi una nostra responsabilità assicurarsi che il loro ricordo non vada perduto.

Vi chiedo di immaginare queste giovani persone.  Molti di loro probabilmente non avevano mai lasciato il proprio paese natale, non importa da dove venissero. Immaginateli mentre dicono addio, per l’ultima volta, alle loro case, famiglie, alle loro vite negli Stati Uniti.

Immaginateli salire sulle navi e venire in Europa, dove combatterono e morirono, per difendere i valori di libertà e tolleranza allora a repentaglio in Italia, Europa, e Asia, in quei giorni cupi.

Fra coloro che sono sepolti qui, ve ne sono tre a cui sono stati assegnati il più alto riconoscimento militare degli Stati Uniti: la medaglia d’onore.

Il Sergente Roy Harmon, dalla California – il mio Stato – datte la vita nei pressi di Casaglia, mentre stava salvando il suo plotone da un attacco tedesco.

Il Sergente George Keathely, dal Texas, salvò decine di truppe americane dal fuoco tedesco, ma morì combattendo nei pressi di Monte Altuzzo.

Il Tenente Colonnello Addison Baker, dall’Illinois, era il comandante di un gruppo di bombardieri, il cui aereo fu abbattuto mentre conducevano una pericolosa missione sulla Romania.

Inoltre, vi sono alcune donne qui sepolte.

Ricordiamo Gertrude Tempkin, dall’Ohio, una rappresentante sul campo della Croce Rossa.

Ricordiamo il Colonnello Rebecca George, dall’Illinois, un’infermiera dell’esercito.

E ricordiamo Susan Millet, da New York, un ufficiale OSS.

Tutte queste persone, e le altre migliaia sepolte qui, hanno trascorso i loro ultimi momenti lontani da casa.  Tutti hanno sacrificato ogni cosa per la loro nazione, e i suoi immutabili valori, valori che, oggi, americani e italiani condividono, e si impegnano a difendere in tutto il mondo.

Sono anche d’ispirazione le storie dei tanti italiani, che hanno aiutato gli alleati durante i feroci combattimenti per la liberazione dell’Italia. Sono state tante famiglie che hanno fornito rifugio e sostegno a molti soldati — alcuni dei quali probabilmente riposano qui.

Loro sono stati testimoni non solo di ciò che l’Italia e l’America, insieme ai nostri alleati, hanno affrontato, ma anche della gentilezza umana che ha permesso di sopravvivere agli intensi e tragici combattimenti.

Gli Americani sepolte qui hanno portato dagli Stati Uniti all’Italia un spirito infaticabile, e una determinazione di creare un mondo migliore.  E qui, in Italia, loro sono rimasti per sempre.

Alle migliaia di anime che riposano in pace qui in questo cimitero, posso solo dire grazie.

Non vi dimenticheremo.  We will not forget you.  We must never forget why so many sacrificed so much for the freedoms we enjoy today.

Thanks to them, we are a generation living in peace with only days like today, Memorial Day, to remind us of the courage it takes to fight – and die – for freedom.

Thank you.   Grazie.