Memorial Day at Sicily-Nettuno Cemetery, by Chargé Kelly Degnan

May 24, 2019
Nettuno

(As prepared for delivery)

General Palmieri, Rear Admiral Kott, distinguished guests, veterans, amici –

Welcome to today’s Memorial Day ceremony. Thank you for coming to honor the service members who rest in peace here, and the cause of freedom they fought to defend. I am deeply humbled to be here this evening, as we pay tribute to these brave men and women, and remember why they fought — and died — for our liberty.

I would like to thank Superintendent Melanie Resto for maintaining this solemn landmark as a place of peace, and a reminder of our shared history. Melanie and her team organize this moving Memorial Day ceremony each year, to bring us together to remember the past, and to inspire us to keep working together to build a world at peace.

I would also like to thank the Italian and American military forces participating in tonight’s ceremony. Your military professionalism is the highest tribute you could pay to the fallen heroes buried here.

Settantacinque anni fa, l’America ed i suoi alleati intrapresero un’audace missione in Sicilia e sulle spiagge di Salerno per sconfiggere e sradicare la tirannia e la paura.

Tutti voi conoscete bene la storia e le sue implicazioni — il coraggio, la determinazione, le terribili perdite e sofferenze, ed il sacrificio disinteressato.

Ogni lapide qui – quasi 8.000 – racconta quella storia, una storia che ha intrecciato la storia americana e italiana, dando origine al più forte dei legami.

Camminare attraverso questo cimitero equivale a prendere atto della diversità delle persone che hanno condiviso la volontá di difendere i valori democratici a noi cari – cristiani, ebrei, musulmani, individui di tutte le fedi e credenze.

Uomini e donne, provenienti sia da grandi città che da realtá agricole, le cui storie sono meravigliosamente raccontate nel Visitor’s Center, che vi incoraggio caldamente a visitare.

Sedici tra coloro sepolti qui sono donne. Mi ha particolarmente commosso il sacrificio di Ellen Ainsworth, un’infermiera dell’esercito che è morta per le ferite causate da una scheggia mentre cercava di salvare delle vite. Aveva solo ventiquattro anni.

Nonostante il pesante bombardamento sulla roccarforte di Anzio, Ellen mise al sicuro i suoi pazienti prima di lei. Il suo coraggio ispiratore durante l’attacco, e la sua devozione, sono stati riconosciuti dopo la sua morte con una stella d’argento – una delle prime ad essere assegnata ad una donna.

Ellen era una delle sei donne della US Army Nurse Corps che perse la vita ad Anzio, lavorando in condizioni terribili presso gli ospedali da campo, dove furono curati oltre trentatre mila pazienti.

Sono anche d’ispirazione le storie dei tanti italiani, che hanno aiutato gli alleati durante i feroci combattimenti per la liberazione dell’Italia.
Siamo onorati di averne una tra noi oggi – la signora Maria Nori – che è conosciuta da molti di voi come Nonna Maria.

La signora Nori era una ragazza che aveva vissuto la paura e la devastazione della battaglia di Anzio-Nettuno. Sono state famiglie come la sua che hanno fornito rifugio a molti soldati — alcuni dei quali probabilmente riposano qui.

Nonna Maria ricorda in particolare un soldato di nome “Roger”, che rimase con loro nella grotta di famiglia. Egli, insieme agli altri soldati, migliorarono notevolmente le condizioni di vita della famiglia, fornendo luce e calore. Quel rifugio ha assicurato a tutti loro, protezione durante i bombardamenti. Ed in quella grotta, Nonna Maria conobbe il sapore della “carne in scatola” — un gusto unico di cui ancora oggi conserva un vivido ricordo.
Nonna Maria è testimone non solo di ciò che l’Italia e l’America, insieme ai nostri alleati, hanno affrontato, ma anche della gentilezza umana che ha permesso di sopravvivere agli intensi e tragici combattimenti.

Lei può aiutarci a mantenere sempre vivo il ricordo, a mantenere viva la nostra coscienza, qualora dovessimo mai arrivare a dare per scontati i principi democratici per i quali così tanti hanno combattuto e perso la vita.

Chissá, forse mio padre conobbe la signora Nori, quando lei era una ragazza e lui un soldato di vent’anni. Egli partecipò alla seconda guerra mondiale in Europa, servendo nell’esercito degli Stati Uniti, e ciò cambiò per sempre la sua vita …. ed in un certo modo anche la mia.

Sono cresciuta sentendo parlare mio padre delle sue esperienze in Europa, non solo della guerra e della devastazione, ma di tutte le persone che aveva incontrato – francesi, italiani, tedeschi – che a lui sembrarono così simili ai suoi concittadini di New York. Sono stati proprio i racconti ed i ricordi di mio padre ad ispirarmi e spingermi ad intraprendere la carriera diplomatica.

A Nonna Maria, a mio padre, a Ellen Ainsworth e alle migliaia di anime che riposano in pace qui in questo cimitero, posso solo dire grazie.
Non vi dimenticheremo. We will not forget you. We must never forget why so many sacrificed so much for the freedoms we enjoy today.
Thank you. Grazie.